Il segreto dei grandi alchimisti
mercoledì 16 ottobre, ore 21,00
Che cosa accomuna il medico Paracelso, il francescano Frate Elia, l’umanista Pico della Mirandola, lo psicoananalista Jung, lo scrittore Meyrink, l’esoterista Cagliostro, il pittore Parmigianino, la contessa Caterina Sforza, il teologo Ruggero Bacone, il chimico Robert Boyle, l’avventuriero Casanova, il matematico Girolamo Cardano e Isaac Newton?
La risposta è che sono solo alcuni fra gli innumerevoli studiosi (e in moltissimi casi praticanti) di Alchimia, l’antica scienza della trasmutazione dei metalli vili in oro attraverso un complesso procedimento in più fasi. Certamente, non tutti intendevano queste operazioni nello stesso modo: alcuni le prendevano in senso letterale, con esperimenti volti ad ottenere trasformazioni chimiche concrete con veri alambicchi e beute. Ma la maggior parte di loro leggeva un simbolismo che parlava di lavori interiori in cui la perfezione dell’oro era quella della propria realtà spirituale.
L’esattezza del simbolismo induceva poi a pensare che la comprensione dei procedimenti fisico-chimici avrebbe dato delle chiavi per quella, ben più importante, a livello personale, in grado di permettere un contatto sempre più vicino con l’Assoluto, e viceversa: per questo le due applicazioni dell’Alchimia sono andate di pari passo e non sempre è agevole distinguere i due ambiti, nonché chi abbia li confusi, anche per gli stessi studiosi del campo.
Un viaggio attraverso la caratura e i risultati delle personalità coinvolte può quindi rappresentare una sfida allo stereotipo dell’Alchimia come primitiva superstizione, semplice anticipatrice della moderna Chimica dal procedimento scientifico: perché, magari, se tutti questi personaggi di ogni epoca si sono dedicati con passione e dedizione a questa attività, forse hanno visto qualcosa di molto importante per loro e forse per l’Umanità intera.
Appuntamento mercoledì 16 ottobre alle ore 21,00 presso la sala conferenze di Ungheria 6, interno 3. Ingresso libero.