Conferenza La scala musicale: un’invenzione degli Egiziani

martedì 21 maggio, ore 16:00

 

Tra i tanti modi in cui virtualmente sarebbe possibile suddividere i suoni udibili, quello in cui l’essere umano ha individuato un senso valido a livello universale è la scansione in sette gradi nota come scala diatonica naturale. L’invenzione di questa scala è attribuita al famoso filosofo e matematico greco Pitagora, il quale definì le distanze esistenti tra le frequenze vibratorie degli intervalli di quarta, quinta e ottava risolvendole in rapporti ben precisi tra i numeri della simbolica Tetraktis: 1, 2, 3 e 4.

Tuttavia, secondo una recente scoperta ad opera di Alessandro Benassai, la progressione armonica dei suoni attribuita a Pitagora doveva già essere conosciuta dagli antichi costruttori delle piramidi egizie. Alla luce delle numerose opere scritte dallo stesso Benassai sull’argomento, i moduli architettonici delle piramidi dell’antico Egitto rivelano esattamente le stesse proporzioni che regolano la distanza tra le sette note della scala diatonica. Un esempio per tutti è la cosiddetta Piramide di Chefren dove il rapporto tra il lato base e l’altezza è pari a 3/2, corrispondente all’intervallo di quinta, tra Do e Sol.

Perché? Quale misteriosa conoscenza intesero tramandare dietro questo simbolismo matematico musicale gli antichi Architetti?

Su questo tema verterà il secondo incontro, a cura della dottoressa Sara Castrini, del ciclo “I Templi della Sapienza in Egitto” organizzato presso l’Ufficio delle Relazioni Culturali e Didattiche dell’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto a Roma in via delle Terme di Traiano, 13, in collaborazione con l’Associazione Archeosofica. La conferenza, ad ingresso libero, avrà inizio alle ore 16.