Conferenza “Il ricordo delle vite precedenti”
Venerdì 6 ottobre ore 21:00
L’anima esiste? Sopravvive alla morte fisica?
Il tema del ricordo delle vite precedenti quella presente è molto dibattuto, così come quello strettamente legato della reincarnazione, ovvero il ritorno dell’individuo vero, spirituale in corpi diversi in tempi successivi.
Testi religiosi tra cui la Bhagavad-gita, il Papiro egizio di Anana e il Bardo Thodol, conosciuto in occidente come Libro tibetano dei morti, parlano del ritorno ciclico dell’anima nei corpi.
Oltre alle religioni tra cui l’indiana, la buddista e il taoismo, sostengono la reincarnazione anche grandi filosofi della Grecia antica tra cui Pitagora, Socrate, Platone, Plotino, Empedocle.
In Occidente persiste una certa diffidenza anche se diversi scienziati, psichiatri e psicologi vi si sono interessati seriamente, raccogliendo diversi dati positivi a favore, soprattutto su bambini che hanno hanno avuto ricordi esatti di luoghi, nomi, date ed eventi, fornendo una prova oggettiva del loro ritorno in un nuovo corpo.
In verità, la dottrina e il concetto di reincarnazione attraversano la cultura occidentale e mediterranea: è presente tra gli Egizi, i Greci e anche alcuni ebrei Kabbalisti che interpretano in tal senso diversi passi della Torah.
Dal quarto-quinto secolo il concetto di reincarnazione viene osteggiato dal Cristianesimo ufficiale; mentre alcuni Padri della Chiesa ne parlavano apertamente, come Origene nel De Principiis e nel Contra Celso, altri solevano tacere.
Ora, se vi è una legge dell’Evoluzione, ossia quel processo di trasformazione che ha come modello la perfezione divina; allora le leggi della Reincarnazione, della Giustizia Universale e del Karma ne rappresentano necessariamente la sua attuazione nel mondo.
Si può credere o meno alla reincarnazione, ma senza dubbio la questione va indagata con rigore scientifico e metodo, pena il lasciare il campo a fantasie e manipolazioni, spesso a scopo di lucro.
Negli individui che sperimentano questi ricordi, subentra un ripensamento del valore della vita propria e di quella altrui, l’acquisizione di un senso delle cose e di un nuovo senso di responsabilità.
Ognuno di noi spesso ha difficoltà nel ricordare nel dettaglio i piccoli eventi, sebbene i ricordi vengano registrati. Ma per quale motivo vi sono persone che ricordano eventi di vite passate e altre che non le ricordano? Quali sono i metodi migliori per ottenerne il ricordo? In cosa consiste questo ricordo? Perché si ricordano alcuni eventi e non altri?
Appuntamento con lo psicologo e ricercatore Massimiliano Galastri venerdì 6 ottobre alle ore 21,00 presso i locali di piazza Ungheria n° 6, interno 3. Ingresso libero.