Conferenza – I Grandi obelischi egizi
La conoscenza universale con il suo corpo di dottrine per essere compresa ed accettata presuppone delle menti evolute pronte a riceverla. Perciò man mano che l’epicentro della civiltà si è spostato da un continente all’altro, i suoi Filosofi ne hanno fissato la Tradizione costruendo mirabili monumenti religiosi.
In Egitto, l’arte dei costruttori raggiunse l’apice quando questi sapienti furono in grado di modellare e mettere in opera enormi blocchi di durissimo granito che tanto affascinarono le civiltà posteriori.
I greci li chiamarono “obelos” dal quale deriva il diminutivo obelisco, i Romani ne rimasero talmente incantati da volerli nella loro città ed oggi Roma è la città che conserva il maggior numero di obelischi al mondo. Secondo alcuni studiosi, a partire dall’epoca imperiale furono trasportati dall’Egitto ed innalzati a Roma oltre 40 obelischi alcuni dei quali realizzati proprio in epoca romana sul modello egizio.
Nel Medioevo molti furono abbattuti e distrutti per poi essere nuovamente innalzati nella Roma rinascimentale, grazie al lavoro di menti illuminate quali il gesuita Athanasius Kircher e lo sculture Giovan Lorenzo Bernini e sotto l’impulso di alcuni testi e manoscritti appartenuti al grande Ermete Trismegisto, inventore dei geroglifici e padre della sapienza egizia.
Con quali mezzi gli Egiziani riuscissero a lavorare la pietra con tanta finezza è un mistero, il significato simbolico che essi racchiudono un enigma da scoprire.