Alchimia come via allo Spirito

domenica 29 settembre, ore 18,00

 

E’ veramente misteriosa quest’Arte dell’Alchimia. Le sue origini si perdono nel tempo. Si dice che sia stata sempre insegnata da Maestro a Discepolo in un linguaggio volutamente simbolico per proteggerla dalla profanazione e da chi ne avrebbe potuto fare un uso improprio.

Comunemente era ritenuta un’arte tesa a realizzare un sogno di ricchezza, oppure una semplice chimica ai primordi. Per altri invece era parte di un processo di trasformazione interiore che riguardava l’interiorità profonda di chi vi si dedicava. Per tali personaggi gli strumenti e le incomprensibili operazioni descritte dagli alchimisti di tutti i tempi assumevano un senso profondo e pratico nello stesso tempo.

La letteratura ci dice che dell’Alchimia fossero a conoscenza personaggi particolari di tutti i tempi, che hanno esercitato quest’arte in vari modi. Vi erano coloro che si dedicavano all’Alchimia materiale, che aveva lo scopo di sviluppare e sperimentare le trasmutazioni chimiche e le operazioni farmaceutiche; altri praticavano l’Alchimia interiore, con finalità mistiche e iniziatiche; altri ancora l’Alchimia mista che comprendeva entrambi gli aspetti e le finalità. Diversi alchimisti, che erano anche dei religiosi, seguendo questa ricerca e sperimentazione, fecero importanti scoperte anche nel campo della chimica e della tecnologia.

Affermare dove e quando siano le origini dell’Alchimia è veramente difficile, perché è sempre stata presente in tutte le tradizioni religiose delle quali sembra abbia costituito una parte più riservata, segreta.

Per noi europei e mediterranei questa radice si trova nell’arte sacerdotale degli antichi egizi e si ritiene che Ermete Trismegisto, il tre volte grandissimo, ne sia il fondatore. È difficile ipotizzarne quindi una datazione: se consideriamo i documenti ufficiali, la data più antica sarebbe quella del III sec. a. C. quando si ebbe il Corpus Hermeticum; ma la lettura in chiave ermetica della dottrina egizia permette di trovarne tracce, ad esempio nel culto del dio della sapienza Thot, assimilato dai greci ad Ermete, come nel libro dei morti all’epoca dei faraoni della V dinastia, ossia nel 2680-2500 anni avanti Cristo.

Nel Medioevo l’Alchimia venne considerata un’Arte tra le più elevate e fu chiamata Arte Regia cioè l’Arte che faceva di ogni persona capace di praticarla e sostenuta dalla Grazia divina, un Re e una Regina.

Durante la conferenza si parlerà di questa antica Arte e Scienza seguendo la via tracciata da alcuni grandi del passato come Frate Elia, San Tommaso d’Aquino e tanti altri.

La conferenza inaugurerà la Mostra di immagini “Alchimia la lingua del Segreto” frutto di una importante ricerca iconografica a cura delle studiose Gina Lullo e Francesca Manenti, Mostra che sta girando l’Italia ed ora approda anche a Roma.

Appuntamento domenica 29 settembre alle ore 18,00 presso le sale espositive di Piazza Ungheria 6, interno 3. L’ingresso è libero.