La Pietra Filosofale

mercoledì 2 ottobre, ore 21,00

Nel suo arcano linguaggio simbolico, l’alchimia è conosciuta come l’arte di trasmutare i metalli vili in oro purissimo fino ad ottenerne la Pietra Filosofale, la quale rappresenta nel contempo il compimento della Grande Opera e il principio da cui tutto origina.

La nascita dell’alchimia si perde in un passato assai remoto, sebbene nel Medioevo sia riaffiorata grazie al contributo di personaggi illustri, spesso appartenenti ad ordini monastici. Furono proprio loro a suddividere la pratica di questa arte in due categorie principali: un’alchimia essoterica, esteriore, per le trasformazioni chimiche e farmaceutiche delle sostanze e un’alchimia esoterica le cui finalità non sono fisiche, in quanto essa ha ben chiaro che ciò che si deve estrarre dalla Terra è l’anima. In questa seconda accezione possiamo dire che l’alchimia diventa un lavoro di trasmutazione di se stessi, allo scopo di ristabilire un collegamento cosciente con la nostra essenza immortale. Il cammino che consente di purificarla dalle passioni, i sentimenti e i pensieri di natura mondana e di modellarla in Pietra Filosofale è appunto chiamato la Grande Opera.

Nell’incontro di Mercoledì 2 Ottobre, la relatrice Sandra Beronesi presenterà uno studio dei trattati alchemici, volto a mettere in evidenza come il linguaggio chimico sia stato appositamente congegnato dai monaci del Medioevo per un proposito preciso. Essi vollero infatti rivelare, occultandola, la corrispondenza tra le fasi della Grande Opera e la vita di Gesù Cristo, che di esse costituiva il modello per eccellenza.

In questa chiave sarà affrontato il tema di quale sia stata per i Filosofi la vera Pietra Filosofale, il modello a cui tendere e il cammino per chiunque volesse arrivare a possederla.

Appuntamento presso la sala conferenze di Piazza Ungheria 6, interno 3. Ingresso libero.