Conferenza: La Trasfigurazione
martedì 5 marzo, ore 19:30
L’icona della Trasfigurazione si riferisce all’episodio evangelico nel quale Gesù Cristo, sul monte Tabor, si mostrò agli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni nello splendore del suo Corpo Glorioso, in compagnia di Mosè ed Elia.
Le liturgie cattolica ed ortodossa celebrano questo avvenimento il 6 agosto. La festa si diffuse alla fine del V secolo e si iniziò presto a rappresentarla iconograficamente nella forma che analizzeremo nel corso del nostro incontro, con pochissime varianti e cambiamenti nel corso dei secoli.
Una antica tradizione monastica prescriveva agli iconografi che, dopo avere appreso i rudimenti fondamentali dell’arte, si cimentassero nella pittura della Trasfigurazione perché la luce di Cristo li illuminasse e cambiasse i loro occhi nel modo in cui aveva cambiato quelli dei tre apostoli, che erano stati in grado di vedere il vero volto di Cristo nella sua Gloria. Dipingendo questa icona gli iconografi potevano capire che i colori e le forme devono riflettere la luce divina, devono rendere visibile la luce invisibile allo sguardo comune ma visibile alla contemplazione.
L’icona presenta al centro della scena il Cristo, sfolgorante di luce.
Nel Vangelo è scritto: mentre pregava il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce (Mt 17,2).
Nell’icona tutto è illuminato da questa luce, i volti dei personaggi, le loro vesti e le rocce. Cristo è al centro di una mandorla formata da cerchi concentrici, che ha il significato delle sfere dell’universo creato. Alla destra del Signore appare Mosè reclinato in atto di deferenza, mentre porge a Lui il Libro della Legge. A sinistra sta Elia che indica con la mano il Salvatore.
Nella metà inferiore dell’icona ci sono i tre apostoli caduti a terra, come se fossero incapaci di sostenere il fulgore che emana da Cristo trasfigurato, sono atterriti dalla visione. In molte icone Pietro, inginocchiato, alza la mano come per difendersi dalla luce, Giovanni, al centro, volta le spalle e Giacomo a sinistra fugge all’indietro.
Approfondiremo insieme il significato di questa composizione ed il simbolismo che ci trasmette un insegnamento evangelico non immediato da comprendere, martedì 5 marzo alle ore 19,30 presso i locali di Piazza Ungheria numero 6, interno 3. L’ingresso è libero.