Roma segreta: l’Urbe fondata come un Tempio, Roma quadrata!
Roma fu fondata secondo un antico rito etrusco che Romolo apprese da sacerdoti appositamente convocati dall’Etruria: un rito magico simile a quello per la fondazione di un Tempio.
All’alba del 21 aprile 753 a. C. Romolo, già inaugurato Re per volontà divina, chiese la benedizione per la fondazione dell’Urbs sul colle Palatino. Re e augure per diritto di nascita, egli interrogò la divinità osservando il volo degli uccelli. Con il lituus, il bastone-tromba degli auguri, tracciò nel Cielo il circolo di osservazione (templum celeste) cui far corrispondere sulla Terra lo spazio sacro del templum augurale (templum terrestre). Quello celeste è circolare perché il cerchio rappresenta l’infinito, l’eternità e la perfezione che ben si addicono agli dei. L’augure ha il compito di traslare quella perfezione celeste nel disordine quotidiano della terra, rappresentata dai quattro orizzonti, dalle quattro ere e stagioni, dai quattro elementi. in altri termini deve far “quadrare il cerchio”.
La parola latina templum (che deriva dal verbo greco temno: tagliare, delimitare, dividere) indica il confine che divide lo spazio sacro dal mondo profano. Romolo quindi divise e organizzò lo spazio sacro mediante due rette perpendicolari incrociate al centro: il Cardine, la retta Nord-Sud attorno a cui ruotano il Sole e tutte le stelle; e il Decumano, la retta Est-Ovest.
Si delineò così un’area quadrata di cui ciascun lato corrisponde ad uno dei 4 segni cardinali. E’ la Roma “quadrata” che può ospitare il cerchio celeste.
Romolo, tracciando un segno di croce nel Cielo e in Terra, ordina il caos in cosmos, divide il sacro dal profano e organizza gli elementi primordiali (che sono anch’essi 4: aria, acqua, fuoco e terra).
Egli disegna un tempio celeste al quale corrisponde un tempio terrestre, che ne è la manifestazione, e ottiene l’augurium (da augere: aumentare), una benedizione che comporta un mutamento irreversibile di stato.
Né Romolo né il Palatino sono più gli stessi, ora sono “accresciuti” dalla presenza divina che risiede in loro. Viene creato così un asse verticale, un contatto voluto dalle potenze del Cielo che esercitano tramite l’eroe prescelto (Romolo) la loro azione ordinatrice sulla Terra; una porta che consente un passaggio tra l’Alto e il Basso. Roma diviene così “il” Tempio, “il” Centro del mondo, “la” vera sede terrena di un nuovo Centro di irradiazione spirituale di una Sapienza Arcaica, tramandata nel tempo e restaurata da Romolo.
Autore: Silvia Di Santo
Bibliografia
A. Benassai, Il Tempio dei Misteri, 2003.
A. Benassai, La Vergine dell’Infinito, 1991.
A. Carandini, (a cura di) La leggenda di Roma, volume I. Dalla nascita dei gemelli alla fondazione della città, Mondadori – Fondazione Valla, Milano 2006.
A. Carandini, Roma. Il primo giorno, Laterza, Roma-Bari 2007.
Plutarco, Vite parallele. Teseo e Romolo, BUR 2016.
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