Sappiamo che i sensi fisici permettono di entrare in rapporto con il mondo che ci circonda, e che la mente con le sue facoltà, o “sensi interni” permette l’analisi, la codifica e la memorizzazione delle percezioni. Quotidianamente viviamo l’esperienza del rapporto tra i “sensi interni” e quelli esterni che ci rendono consapevoli del nostro mondo, fisico emotivo e mentale.

E se volessimo indagare o essere consapevoli di altro? Sarebbe possibile o solo una mera fantasia?

Eppure sapienti di tutte le epoche e culture hanno riferito dell’esistenza di una realtà diversa da quella che conosciamo di solito, e hanno anche detto che questa non sarebbe sperimentabile se non attraverso dei sensi “speciali”, patrimonio di ciascuno ma latenti e legati allo sviluppo interiore dell’individuo. Tali sensi, detti soprasensibili, sono chiamati dalla Tradizione “sensi spirituali”.

Nella mentalità scientifica di quest’epoca come possiamo definirli? Nella vita frenetica di tutti i giorni è possibile svilupparli?

Ne parleremo con Sandra Beronesi, Sabrina Geppetti, Cristina Petrucci, Ilaria Raffaelli, Caterina Savasta e Ludovica Taliani, autrici dell’interessante studio che sarà presentato alle ore 21 di venerdì 27 gennaio presso la salaconferenze dell’Associazione Archeosofica di Roma.  Piazza Ungheria 6. Ingresso Libero